INCARICO DI SOMMINISTRAZIONE TEST INVALSI SCUOLE SUPERIORI

Si è concluso il mio incarico di Somministratore ai test INVALSI delle scuole superiori.
Analizzando questa meravigliosa esperienza professionale, voglio raccontare i retroscena che ho vissuto in seno all'attività svolta.


I ragazzi non sapendo chi fossi mi chiamavano "Prof." il che da una parte era anche divertente, dall'altra mi sono sentito leggermente "anziano" sebbene ricordassi perfettamente che tempo fa anche io sedevo in quei banchi di scuola, ed in questo caso trovarmi dall'altra parte della barricata (in cattedra), mi ha fatto una certa impressione.


Quando gli studenti mi chiedevano il permesso di andare al bagno, ho provato una sensazione di disagio, quasi mi odiavo, ma d'altro canto a chi dovevano rivolgersi, c'ero solo io a presiedere l'aula.
Purtroppo ho anche dovuto indicare a qualche alunno, che aveva un genitore deceduto, di lasciare in bianco la casella della domanda sul mestiere intrapreso dai loro cari.


Sicuramente la richiesta di aiuto più esilarante che ho ricevuto in merito al mestiere del padre, è stata quella di una ragazza che affermava di avere il babbo sbirro e non sapeva come argomentare la risposta. Ricordo anche di un'altra alunna la quale alla domanda su che lavoro farà all'età di 30anni, non sapeva cosa scrivere. Ho rincuorato la ragazzina asserendo che la maggior parte di non non sapeva predire il futuro e di non sentirsi smarrita di fronte a tale sciocco quesito.


Sembra che il termine "esuberante" non fosse così popolare tra gli adolescenti, almeno 3 o 4 studenti ogni mattina me ne hanno chiesto il significato che ovviamente non potevo esprimere, perché i test servono proprio a questo scopo, verificare il livello di apprendimento del sistema scolastico.

 

Tra i privilegi del somministratore, avevo libero accesso al bagno degli insegnanti e all'aula professori consumando insieme al corpo docente del buon caffè cinguettando del più e del meno.


Ho notato che in alcuni istituti pubblici, la politica fa ancora la padrona, tra svastiche scarabocchiate nelle sedie e una copia della Granma (Organo ufficiale del partito comunista cubano) attaccata nella bacheca dei professori; il culmine dell'assurdo è arrivato quando ho udito con le mie orecchie una vicepreside affermare che questi test potrebbero celare una volontà dei poteri forti con l'intento di raccogliere dati per biechi fini, alla stessa stregua di un presunto sondaggio che impose il duce durante il ventennio per carpire gli orientamenti religiosi della popolazione.


Non aggiungo altro sennò pare una fake news vera, tuttavia, l'impressione che ho percepito è stata quella di essere capitato in allevamenti di giovani bolscevichi con la speranza di sfornare un futuro serbatoio di voti di un'ideologia morta e sepolta dalla storia.


Concludo con un calcinaccio piovuto dal soffitto sopra il computer di uno studente, è tutto vero quello che dicono sulla qualità dell'edilizia scolastica, ovvero che fa schifo. Per fortuna quello che è caduto è una parte di pannello espanso, leggero come una piuma che non poteva nuocere a nessuno (almeno in questo caso).


Autore:
Massi Roncucci - Digital Manager

Test Invalsi

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